mercoledì 19 marzo 2014

BACK TO NATURE

20 Marzo 2013...riesco ad aggiornare il mio blog scrivendo da una libreria in un minuscolo paese nel mezzo del Queensland, unico posto che ha una connessione internet.
Ma andiamo per ordine...partiamo dal mese scorso.

Ecco l'itinerario del mio primo road trip australiano, incominciato il 3 febbraio da Melbourne:

MELBOURNE E LA GREAT OCEAN ROAD FINO AD ADELAIDE

1°GIORNO: Melbourne - Torquay
2°GIORNO: Anglesea, Aireys Inlet, Lorne
3°GIORNO: Apollo Bay – Port Campbell (12 Apostoli)
4°GIORNO: Warrnambool - Portland
5°GIORNO: Robe
6°-10°GIORNO: ADELAIDE


DA MELBOURNE A SYDNEY

11°-12°GIORNO: Adelaide - Melboune
13°-14°GIORNO: Melbourne
15°-17°GIORNO: Wilsons Promontory National Park
18°GIORNO: Marlo
19°-21°GIORNO: Batermans Bay
22°-24°GIORNO: Jervis Bay
25°GIORNO: SYDNEY




Viaggiare con il van è il modo migliore e più semplice per scoprire l’Australia e vivere a pieno la sua natura…svegliarsi al mattino all’alba e vedere il sole sorgere tra le onde, su immense spiagge disabitate è uno degli spettacoli più belli a cui abbia mai assistito nella mia vita. Non mi vergogno a dire che mi è capitato spesso di piangere di gioia.
Penso che l'Australia sia il paese con il maggior numero di backpackers al mondo, ma è perfettamente organizzato per questo. Si trovano facilmente posti dove campeggiare per la notte senza pagare, c'è da dire che in molti spot è vietato fermarsi (ci sono cartelli con il divieto che lo indicano chiaramente) soprattutto in prossimità delle spiagge, ma noi l’abbiamo sempre fatto e fortunatamente non abbiamo mai incontrato nessun ranger a sanzionarci.
Ci sono bagni pubblici ovunque dove si può fare anche la doccia. Il posto migliore che ricordo (inaspettatamente) è stato una stazione di servizio che aveva delle docce che erano più belle e pulite di quelle di casa mia.
Ci sarebbero pagine e pagine da scrivere su questi 3.500 km di viaggio...ma mi concedo di mantenerle nei ricordi...insieme alle mie compagne d'avventura Michela e Julia.

Dopo il mese da “senzatetto” sono rientrata a Sydney il 1°marzo, dove finalmente mi sono fatta una doccia calda e ho dormito su un vero letto, le comodità normalmente scontate si apprezzano da morire quando vengono a mancare per un po', ma penso di non dire nulla di nuovo e originale con questo.

Il 3 marzo sono ripartita con un volo diretto a Bali, alla scoperta della tanto nominata Indonesia.
E cosa dire...effettivamente merita. La gentilezza e la gioia dei balinesi è travolgente, le GILI Islands sono un paradiso dei sensi. Gli unici posti che non mi sono piaciuti sono stati Kuta e il sud di Bali, troppo turistici e mare orrendo.
La cosa migliore per scoprire Bali è alloggiare a Ubud, nel centro dell'isola, da dove organizzano tutte le escursioni per i punti più belli e interessanti dell'isola...Sono riuscita a percepire un po' della cultura balinese visitando le risaie, le piantagioni di caffè e cacao... ho provato cosa vuol dire affittare un motorino e ritrovarsi nel mezzo di una pioggia tropicale (quando piove, piove seriamente).
La cosa più rilassante ed economica sono i massaggi...circa 4/5 euro per un'ora...me ne sono concessa un po' :-) Anche sul cibo nulla da ridire, si mangia dell'ottimo pesce appena pescato direttamente sulla spiaggia (il più buono che ho assaggiato è il pesce pappagallo...grazie a Mattia). Per una cena indonesiana a base di pesce, pollo, riso, verdure, dolce, etc. non ho mai speso più di 5 euro. Comparando i prezzi rispetto all'Australia, mi sono sentita milionaria e mi è sembrato di vivere in un sogno per 10 giorni.

Finita la vacanza sono rientrata a Sydney, dove ho iniziato la mia risalita in macchina fino allo stato del Queensland, insieme ad altri 3 ragazzi: Mattia, Giulio e Diego...tutti diretti alle farm.
Dopo due giorni di viaggio e altri 1000 km siamo arrivati nel mezzo del nulla, dove abbiamo trovato una sistemazione tipo “Casa nella prateria” alla cifra di 100 dollari a testa a settimana. La casa è spaziosa e pulita, mi piace molto.





Il primo giorno di lavoro nella farm è stato massacrante. Sveglia alle 4.30, abbiamo iniziato la raccolta dei limoni nella piantagione alle 6.00, per finire alle 18.00.
12 ore di lavoro per riempire 4 bin di agrumi. Il lavoro di picking è duro, ma la cosa più difficile da sostenere è il caldo, qui nel Queensland non ci sono meno di 40 gradi di giorno...sotto il sole a lavorare è tremendo. Sono arrivata a casa distrutta.
“Forza e coraggio Erika, così provi cosa vuol dire il lavoro della terra. Hai voluto la bicicletta...e ora pedala.”

Non c'è nulla da fare qui. Nessuno svago. Niente di nulla e nessuno. Solo natura, lavoro e bisogni primari per 88 giorni.
Penso che questa esperienza sarà la più difficile e la più formativa qui in Australia. Ma voglio farcela.

“Perchè non torni a casa?” “Perchè adoro vedere la terra piatta e il grande cielo stellato...nothing in between. Anche se mi bruciano gli occhi, ne vale la pena. Ho quest'occasione per sperimentare un altro modo di vivere...e per continuare ad apprezzare sempre di più l'esperienza che è la vita”

Cercherò di aggiornare il blog non appena avrò la possibilità di connettermi nuovamente da qualche postazione. Nel frattempo continuerò a svegliarmi quando sorge il sole e raccogliere gli agrumi.

“Nell'imperscrutabile e incomprensibile trama degli eventi che gli dei ci concedono, tutto ha un suo profondo significato”.


Io ne sono convinta...anche se a volte è difficile da cogliere immediatamente.