sabato 16 agosto 2014

UN ALTRO ANNO IN AUSTRALIA


Bene, eccomi giunta a una decisione. Sospiro.

A settembre richiedero' il secondo working holiday visa per stare un altro anno in Australia.

Da una settimana ho iniziato a lavorare per un'agenzia pubblicitaria dove avevo fatto il colloquio il mese scorso.

Quando l'Art Director mi ha telefonato per comunicarmi che potevo iniziare a lavorare per loro, in stato di trance penso di avergli ripetuto almeno 3 volte: "Really? I can't believe it!"...sicuramente mi ha presa per deficiente.

Ma ero davvero felice.

Dopo quasi un anno in Australia, finalmente ho l'opportunità di lavorare in un settore che mi ha sempre affascinata e per il quale ho speso 6 anni di studio all'Università.

Sono entusiasta del metodo di lavoro che hanno. L'ambiente è rilassato e amichevole, a differenza delle agenzie pubblicitarie in Italia, dove probabilmente l'unica cosa che conta è far vedere che si è i più bravi e i più fighi di tutti, sgomitando addosso ai colleghi, spesso senza neanche una solida struttura alle spalle.

Il primo giorno sono rimasta stupita quando ho visto il Direttore creativo e il Senior Planner sfidarsi a freccette durante la pausa pranzo. Lavorano duro, ma sanno divertirsi e godersi il tempo libero...nella capacità di gestione del tempo per me gli australiani sono al top.

L'ufficio è molto spazioso, immaginate una sala grandissima, un open space di circa 500mq piena di finestre e luce, con lavagne e scritte colorate sulle pareti.

Le scrivanie sono praticamente grandi come dei tavoli da ping pong, ognuna con un Mac 20".

E musica di sottofondo.

Sono stata inserita nel team dei creativi, che sostanzialmente danno forma alle campagne pubblicitarie per poi passare le idee ai grafici per la realizzazione. Sto anche affiancando il lavoro di planning partecipando ai meeting per la definizione dei piani di comunicazione.

Sto imparando tanto. Soprattutto sto imparando che sapere l'inglese è fondamentale. Io non sono ancora a un livello che mi soddisfa. Riesco a seguire le discussioni ma qualche volta ancora mi perdo tra slang e termini del settore. Not easy at all.

Mi hanno affidato due progetti di comunicazione che valgono come periodo di prova. Se li porto a termine con successo potro' considerarmi nel team, altrimenti ciao-ciao.

In ogni caso, rimarro' ancora in Australia.

Se dovessi ottenere questo posto di lavoro mi fermero' qui a Brisbane, altrimenti inizierò a viaggiare di nuovo un pò...probabilmente al Nord verso Cairns e poi Ulururu.

Quando sono partita lo scorso anno, non avrei mai immaginato di resistere così tanto tempo senza tornare a casa.

E in effetti mi mancano i miei genitori, mia sorella, i miei amici...tutti. Vorrei tanto riabbracciarli. Ma l'Australia è così lontana, e non è semplice tornare a casa per un saluto.

Questo è il motivo per cui non deciderò di vivere permanentemente in Australia, nonostante penso che sia uno dei posti migliori al mondo dove vivere.

Se ripenso a quante emozioni ho vissuto in questo anno di vita qui, mi sembra impossibile. Ma purtroppo è come crearsi completamente un'altra vita, partendo da zero...e le persone che ho lasciato in Italia possono solo marginalmente farne parte. Di questo ne sono terribilmente dispiaciuta.

Sono terribilmente dispiaciuta soprattutto che in Italia non si possano avere le stesse prospettive sul futuro che si hanno qui. Anzi sono proprio incazzata per questo.

Ma non potevo stare ad aspettare che la situazione cambiasse...questo è il mio tempo, la mia vita.

E non avrei potuto cambiare nulla rimanendo.

Ho dovuto cambiare io. Saltando nel buio.

Chissa' cosa succedera' domani. Non lo so. Fondamentalmente non so nulla.

Per ora cerco di seguire quello che mi rende felice, questo è tutto.

Finchè il prezzo di scambio sarà conveniente.